Togliere un impianto dentale fallito: perché accade e in cosa consiste

Il dentista ti ha detto che il tuo impianto è perso e va rimosso? Quali sono le cause di questo fallimento? Scopriamo insieme in cosa consiste togliere un impianto dentale fallito.

L’implantologia ha raggiunto, nell’ultimo decennio, livelli altissimi in termini di garanzia, successo e sicurezza. Tuttavia, può capitare che quel tanto agognato impianto che hai inserito, a una certa distanza di tempo, vada incontro a fallimento.

In tali casi, l’unico trattamento percorribile è rappresentato dalla rimozione della vite.
Solo successivamente sarà possibile valutare se l’area potrà risultare idonea per una seconda chirurgia implantare o per un trattamento differente.


Indice:

  1. Perchè togliere un impianto dentale
  2. Perimplantite
  3. Impianto malposizionato
  4. Rottura dell’impianto
  5. Mancata osteointegrazione
  6. Come rimuovere l’impianto

Perché togliere un impianto dentale

La paura più grande di chi deve sottoporsi a un intervento di implantologia è il rischio di perdere l’impianto. In effetti, nel tempo possono verificarsi una serie di problematiche biologiche o protesiche tali da richiederne la rimozione.

Generalmente nei primi 5 anni dall’inserimento della vite prevalgono le problematiche biologiche (mancata osteointegrazione, mucosite, perimplantite), successivamente sarà il turno di quelle protesiche (frattura della vite o dell’abutment, decementazioni). 

Perimplantite

La perimplantite è un’infezione dei tessuti perimplantari dovuta agli stessi agenti patogeni che causano la parodontite attorno ai denti naturali, ed è una delle prime cause della perdita di un impianto dentale.

impianto dentale

Nei casi più gravi si deve procedere alla rimozione dell’impianto per eliminare l’infezione e nel caso rigenerare l’osso per poter applicare successivamente un nuovo impianto.

Impianto malposizionato

Nel caso in cui un impianto venga mal posizionato a causa di un errore dell’implantologo, è spesso necessario rimuoverlo.

Può capitare difatti che venga inserito troppo vicino a un nervo determinandone la compressione oppure troppo esterno o inclinato rendendo impossibile l’inserimento della corona artificiale.

Rottura dell’impianto

Per quanto il titanio con cui vengono realizzati gli impianti dentali sia molto resistente, durevole e biocompatibile, può capitare che questi si rompano.
In questi casi l’unica soluzione percorribile è la rimozione del vecchio impianto per sostituirlo con uno nuovo.

Mancata osteointegrazione

Se l’impianto non si è perfettamente integrato con l’osso è necessario rimuoverlo.

Togliere un impianto dentale nei mesi successivi all’intervento per via di una mancata osteointegrazione può essere causato da svariati motivi:

  • se la superficie dell’impianto si è contaminata con fluidi salivari o altro al momento della sua inserzione;
  • se nella preparazione del sito implantare non c’è stata sufficiente irrigazione e si è avuto un surriscaldamento dell’osso;

mancata osteointegrazione dell'impianto

  • se l’impianto ha subito un carico masticatorio tale da determinare una fibrointegrazione;
  • se il paziente non ha seguito le indicazioni dell’odontoiatra (fumo, antibiotico, igiene orale, etc).

In genere in questo caso la rimozione della vite è abbastanza semplice in quanto si può rimuovere semplicemente svitandolo.
Al contrario, risulta tendenzialmente più complessa l’asportazione di un impianto che conservi, almeno parzialmente, la propria osteointegrazione.

Come rimuovere l’impianto

La rimozione del vecchio impianto dentale è un’operazione delicata in quanto si va ad agire anche sull’osso che deve essere ricostruito subito dopo.

Per questo motivo prima di procedere è importante effettuare un’indagine approfondita che permetterà di valutare in modo accurato ogni singolo caso e stabilire come e se è necessario eseguire l’estrazione dell’impianto.

togliere un impianto dentale

La vite può essere infatti asportata applicando una rotazione antioraria con il cricchetto o il cacciavite implantare. In alcuni casi può essere sufficiente l’impiego di una pinza.

Inoltre, gli impianti dentali certificati sono sempre corredati del loro specifico kit di rimozione.

Potersi avvalere di kit specifici per rimuovere un impianto dentale rotto o fallito significa, per il paziente, affrontare l’intervento in massima sicurezza con la possibilità di preservare il sito implantare da azioni invasive e traumatiche.

2 Citazioni su “Togliere un impianto dentale fallito: perché accade e in cosa consiste

  1. Salve! Dopo un anno sono stata chiamata per un controlo( pulizia arcata superiore 4 impianti.) Pagamento 100 euro . Non ho ricevuto la garanzia . Per cortesie, è un obbligo avere la garanzia…NO? Grazie mille! Poso avere una risposta?(sono straniera)

    1. Gentile Elena, cosa intende per garanzia? No, non è previsto nessun rilascio di garanzia. Al massimo dovrebbero averle rilasciato il passaporto implantare subito dopo l’intervento. In ogni caso, se dovesse avere problemi con gli impianti, potrà tornare per una visita e per capire a cosa sia dovuto il problema. Ci sono problemi che verranno risolti a spese del dentista che garantirà automaticamente alla risoluzione del problema e altri problemi che invece non sono coperti da garanzia (ad esempio uso scorretto o scarsa igiene). In ogni caso, lo Stato italiano ha delle leggi che offrono ampie garanzie ai pazienti. Quindi, se un domani dovesse avere problemi, siamo certi che il suo dentista farà ciò che dovrà fare per aiutarla.

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