Come curare i denti dei pazienti disabili? Scopriamolo insieme

Uno dei tuoi cari è diversamente abile e non sai come prenderti cura della sua bocca? Non hai trovato nessun articolo sul web che potesse aiutarti? Ecco finalmente una comoda guida per scoprire come curare i denti dei disabili.

I denti dei disabili non si curano, si estraggono!

È solo una delle tipiche denunce che si sentono in giro in riferimento alla salute orale dei pazienti con disabilità. Questo perché alcuni medici non sono disposti ad accogliere e assistere adeguatamente pazienti non collaborativi.

Ma è realmente così? Come bisognerebbe prendersene cura? Scopriamolo insieme.


Indice:

  1. Il soggetto disabile
  2. Le disabilità nel contesto dell’odontoiatria
  3. Come incentivare la salute orale dei pazienti disabili
  4. Manovre di igiene orale nel disabile collaborante
  5. Cosa fare con un disabile non collaborante
  6. In grado di mantenere la posizione eretta
  7. Non in grado di mantenere la posizione eretta

Il soggetto disabile

Secondo l’Americans with Disabilities Act (1990) si definisce soggetto disabile un individuo che ha una menomazione fisica e/o psico-intellettiva che limita una o più delle maggiori attività della sua vita in relazione all’età, al sesso ed ai fattori socioculturali.

In Italia i disabili sono circa 4’500’000 e se in passato la vita media di un disabile si aggirava intorno ai trent’anni, oggi, grazie ai miglioramenti della qualità della vita e ai progressi medici e farmacologici, il disabile vive più a lungo e spesso sopravvive ai genitori.

Le disabilità nel contesto dell’odontoiatria

Anche in campo odontoiatrico si sono registrati progressi, difatti studi in letteratura dimostrano che l’incidenza delle patologie del cavo orale dei soggetti disabili è sostanzialmente sovrapponibile a quella dei pazienti sani.

bambino con disabilità

Tuttavia ciò che cambia tra i due gruppi è la gravità della malattia: i diversamente abili si presentano spesso in condizioni cliniche piuttosto gravi. Questo è principalmente dovuto a:

  • eventuali alterazioni immunologiche;
  • terapie farmacologiche imponenti;
  • incapacità dell’individuo di eseguire le corrette manovre di igiene orale domiciliare;
  • incoordinazioni muscolari;
  • riflessi anomali;
  • malformazioni e malocclusioni.

Cosa fare per incentivare la salute orale dei disabili

Spesso i genitori o i familiari di un soggetto disabile si trovano in grossa difficoltà. Non ci si ritiene in grado di poter badare alla salute orale del proprio caro, ci si sente quasi affranti e demotivati.

Il loro ruolo però è determinante: curare i denti dei disabili è sicuramente complesso e indaginoso ma l’aspetto su cui bisogna marciare di più è senza dubbio la prevenzione.

prevenzione denti dei disabili

L’impegno e la costanza sono fondamentali: un disabile con denti sporchi e alitosi, infatti, risulta socialmente meno accettabile di un soggetto con igiene orale accurata.

Dunque l’aiuto dei genitori o di coloro che intendono curare i denti dei disabili deve focalizzarsi sul prevenire la necessità di trattamenti che il soggetto non sia in grado di sopportare e sul fornire tutti gli ausili necessari al fine di eseguire una corretta igiene orale.

Manovre di igiene orale nel disabile collaborante

Per poter eseguire una corretta igiene orale del disabile occorre anzitutto distinguerlo in soggetto collaborante e in soggetto non collaborante.

Nel primo, qualora vi fossero difficoltà nella presa, è consigliabile utilizzare una fascia legata alla mano con una fessura sul lato del palmo nel quale può essere inserito il manico dello spazzolino.

curare i denti dei disabili

In alternativa una fascia o tubo di gomma di piccole dimensioni attaccati all’impugnatura per consentire alla mano di tenere fermo lo spazzolino scivolando sotto la fascia stessa.

Cosa fare con un disabile non collaborante

Nel disabile incapace di provvedere autonomamente alle pratiche di igiene orale personale, sarà il genitore o chi si prende cura ad eseguire la quotidiana rimozione della placca.

pazienti disabili

Il disabile viene messo in una posizione tale da:

  1. fornire sostegno alla testa e al corpo;
  2. risultare comoda per il paziente e per il genitore;
  3. offrire una visibilità adeguata; Curare i denti dei disabili
  4. permettere una facile pulizia della bocca;
  5. avere una buona sorgente di luce.

In grado di mantenere la posizione eretta

Se il paziente non collaborante è in grado di mantenere la posizione eretta, il genitore dovrebbe porsi in piedi alle spalle del paziente.

Successivamente, bisognerebbe portare un braccio intorno alla testa del disabile col il mento di quest’ultimo poggiato sulla mano.
Pollice e indice aprono la bocca mentre con l’altra mano si usa lo spazzolino, il filo o gli altri strumenti.

Non in grado di mantenere la posizione eretta

Se il paziente non collaborante non è in grado di mantenere la posizione eretta, questo si pone seduto su un divano o su un letto.

Avendo la testa sul suo grembo, il genitore con una mano ritrae labbra e guance e con l’altra esegue lo spazzolamento.

Per alcuni disabili potrebbe essere necessaria la presenza di una seconda persona che tenga bloccate le mani e le braccia.

Per quanto concerne la pulizia degli spazi interprossimali, il filo interdentale potrebbe risultare scomodo e difficoltoso.

flossette per disabili

In alternativa sono presenti in commercio dei sostegni tendifilo o flossette che possono rendere il suo utilizzo decisamente più agevole.

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