Diagnosi in implantologia: quando è il caso di mettere un impianto

Hai perso uno o più denti e vorresti denti fissi? I tuoi colleghi sono ricorsi all’implantologia e sono felici e contenti? Ecco una rapida guida per capire quali sono i requisiti per mettere un impianto.

Da un punto di vista psicologico e sociale, la dentiera non è mai stata vista di buon occhio: può “ballare”, necessita di paste adesive, fa sentire più vecchi…tutta una serie di problemi che tra mito e realtà possono verificarsi.

Ogni paziente, dunque, sogna denti fissi e sogna di mettere un impianto. Ma l’implantologia è davvero per tutti?


Indice:

  1. Quando il paziente può mettere un impianto?
  2. Anamnesi
  3. Esame obiettivo
  4. Esami strumentali
  5. Esami di laboratorio o specialistici

protesi removibile su impianti

L’inserimento di un impianto è solo il punto terminale di un complesso iter clinico e diagnostico. Tramite la diagnosi l’implantologo sarà in grado di comprendere se il paziente:

  • Può mettere l’impianto;
  • Può mantenerlo nel tempo.

Tramite queste due semplicissime frasi si riassumono tutte le caratteristiche che il paziente ideale dovrebbe avere.
In questo articolo ci concentreremo sul primo obiettivo: capire se il paziente può mettere l’impianto.

Quando il paziente può mettere un impianto?

Come spesso si sente dire, inserire un impianto dentale non equivale a mettere un chiodo nel muro. Ci si confronta con un paziente in tutte le sue sfaccettature.

Anamnesi

Nel percorso diagnostico e decisionale, il primo step è rappresentato dalla valutazione sistemica del paziente. Mediante l’anamnesi, ovvero la raccolta dei dati del paziente, l’odontoiatra sarà in grado di capire se vi sono fattori di rischio o controindicazioni all’implantologia.

paziente diabetico

Per citare qualche esempio, un paziente diabetico che non cura la sua patologia, non è idoneo alla riabilitazione implantare.

Alla stessa maniera il fumo di sigaretta è un importante fattore di rischio. Studi scientifici sulla correlazione tra fumo e impianti hanno dimostrato che nei pazienti fumatori, nel 23.08% dei casi vi è un fallimento.
Questo significa che quasi un fumatore su quattro perde l’impianto.

Stesso discorso riguarda l’igiene: se il paziente per via della scarsa igiene ha perso i denti naturali, come può pretendere di mantenere in salute un impianto? Una igiene carente è una controindicazione all’implantologia, a meno che non si istruisca e si motivi il paziente.

fumo e impianti

Esame obiettivo

Se il paziente nella fase di anamnesi non presenta particolari fattori di rischio o condizioni che possono interferire con la terapia implantare, si può procedere con l’esame obiettivo. Si passerà quindi all’ispezione, palpazione e sondaggio.

Con l’ispezione si andranno a valutare:

  • Se ci sono elementi dentari da estrarre;
  • Quanti sono gli elementi dentari persi;
  • Se all’occhio clinico l’osso appare riassorbito;
  • Se c’è lo spazio fisico per inserire la vite implantare.

Chiaramente, le valutazioni fatte con l’ispezione sono sommarie e spesso vanno approfondite con gli esami strumentali.

ispezione della bocca

Mediante la palpazione si inizieranno a constatare gli spessori e le consistenze dei tessuti.

Il sondaggio invece, si esegue con una sonda chiamata sonda parodontale. Inserita nel solco gengivale permette di comprendere se la parodontite è in atto oppure no e se ci sono denti salvabili.

sondaggio parodontale

Per fare anche qui qualche esempio: se lo spazio che si intende riabilitare è molto esiguo poichè i denti adiacenti si sono avvicinati l’un l’altro, sarebbe consigliabile eseguire prima una ortodonzia pre-implantare per allineare quei denti e creare lo spazio sufficiente per inserire l’impianto.

Esami strumentali

Gli esami strumentali sono ausili estremamente importanti per confermare e approfondire le informazioni parzialmente acquisite con l’esame obiettivo.

Trattandosi di esami radiografici, consentono di identificare eventuali lesioni ossee, studiare i rapporti dell’area da trattare con le strutture vicine, capire quanto osso è disponibile sia in altezza che spessore, sia in quantità che in qualità.

cone beam

A tal proposito vanno citate l’Ortopantomografia, che sarebbe la classica panoramica per una visione d’insieme e la TC, ovvero una TAC per acquisire informazioni più approfondite e magari tridimensionali.

Esami di laboratorio e specialistici

Per i restauri estesi o per alcuni pazienti potrebbe essere indicata la prescrizione di esami di laboratorio specifici. Alcuni dei valori di maggior interesse sono: azotemia, VES, glicemia, emocromo, profilo dell’emostasi e esame delle urine.

esami del sangue

Alla stessa maniera, per mettere un impianto in pazienti con patologie concomitanti si potrebbe richiedere il consulto specialistico cardiologico o diabetologico.


In definitiva l’impianto non è per tutti. In questa breve guida sono illustrati i requisiti principali che possono emergere durante la fase di diagnosi.

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