Pulizia dei denti o ablazione tartaro: ecco in cosa consiste

Spazzolare i denti quotidianamente è sufficiente a mantenere la salute della bocca? Cos’è precisamente la pulizia dei denti? Vediamo insieme di che si tratta.

La pulizia dei denti, detta anche ablazione tartaro o detartrasi consiste nella rimozione meccanica del tartaro con strumenti manuali o ad ultrasuoni. È un trattamento che andrebbe eseguito ogni 6 mesi o al massimo una volta all’anno ed è fondamentale per prevenire carie e parodontiti. Ma cosa è il tartaro?


Indice:

  1. Placca e tartaro
  2. Eliminazione del tartaro
  3. Vantaggi
  4. La pulizia dei denti fa male?

Un piccolo passo indietro: la placca

Normalmente il nostro cavo orale è albergato da miliardi di organismi, molti dei quali cattivi. Secondo la Società Italiana di Parodontologia, è stato stimato che dopo sole 4 ore da un pasto vi siano addirittura un miliardo di batteri su un singolo dente.Tuttavia, i microbi presenti nella nostra bocca non sono indipendenti l’un l’altro ma si associano tra loro dapprima in microcolonie e poi in un biofilm: la placca.

tartaro
Il tartaro è costituito da microbi, sostanze organiche e minerali

Da questa colonizzazione stabile delle superfici dentarie ne deriva che i microrganismi si accrescono sempre più, scambiando sostanze nutritive e rilasciando sostanze di scarto.

Se non si va a disgregare correttamente la placca con lo spazzolino o con il filo interdentale, all’interno di essa precipitano dei cristalli di calcio, mineralizzandola. La mineralizzazione della placca batterica prende il nome di tartaro.

Eliminazione del tartaro attraverso la pulizia dei denti

Il tartaro si distingue in sopragengivale e sottogengivale. In ambedue i casi è impossibile rimuoverlo con i comuni spazzolini, nemmeno applicando molta forza. È evidente dunque che l’unica soluzione possibile è l’igiene professionale dal proprio igienista o odontoiatra. 

pulizia dei denti

Una bocca piena di tartaro è una bocca sporca e infiammata. Placca e tartaro sottogengivali che non vengono rimossi equivalgono a gengive infiammate, dolenti e che sanguinano. Invece, placca e tartaro sopragengivali portano a carie. 

La pulizia dei denti prevede diverse fasi:

  • Iniziale rimozione del tartaro mediante un ablatore ad ultrasuoni il quale è una punta dritta o curva che disgrega il tartaro dalle superfici dentarie ad alta frequenza;
  • Completamento della detartrasi attraverso strumenti dotati di lame (curette) che rimuovono il tartaro residuato con l’ablatore;
  • Fase di polishing: rimozione delle macchie superficiali con spazzolini o coppette e paste abrasive. Non è da considerarsi una tecnica di sbiancamento ma come uno smacchiamento e lucidatura.

Ecco un video esemplificativo delle prime due fasi (Fonte Acteon North America):

Vantaggi della detartrasi

I vantaggi di tale procedura sono innumerevoli:

  • Prevenzione della carie;
  • Prevenzione di gengivite e parodontite, volgarmente detta piorrea;
  • Smacchiamento e lucidatura dei denti grazie alla fase di polishing;
  • Basso costo in relazione ai benefici che apporta: il prezzo di una pulizia dei denti si aggira tra i 60€ e i 120€;
  • È un eccellente rimedio contro il sanguinamento gengivale;
  • Le gengive che prima erano rosse e sanguinanti, finalmente torneranno rosa e integre;
  • Previene la recessione gengivale;
  • Contrasta efficacemente l’alitosi.

Ma la pulizia dei denti è dolorosa?

Come già affrontato nell’articolo sull’anestesia dal dentista, la pulizia dei denti non richiede l’utilizzo di anestesia.
È soltanto possibile avvertire un leggerissimo senso di fastidio lingualmente ai denti inferiori.

ablatore ad ultrasuoni
Ablatore ad ultrasuoni

Dopo la pulizia è inoltre possibile avvertire una forte sensibilità ai denti a seguito dell’assunzione di bevande o cibi freddi ma è assolutamente normale e cessa dopo un paio di giorni.


In conclusione la pulizia dei denti è uno strumento indispensabile di prevenzione di carie e parodontiti. Andrebbe eseguita ogni 6 mesi o addirittura ogni 3 mesi in particolari pazienti predisposti e dà la possibilità di “mettere una pezza” nei punti in cui non è arrivato lo spazzolino.

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