Rischi dell’implantologia: ecco cosa è successo a Mara Venier

Sogni di mettere un impianto ma non sai quali sono i rischi legati all’intervento? Hai di recente sentito ciò che è successo a Mara Venier e hai paura di mettere l’impianto? Allora sei nel posto giusto perchè analizzeremo i rischi dell’implantologia.

L’inserimento di un impianto dentale rappresenta un vero e proprio intervento chirurgico, consentendo di riabilitare la normale funzione masticatoria laddove mancano elementi dentari naturali.

Tale procedura però porta con sé un certo numero di rischi che ormai oggigiorno sono tenuti sotto controllo dall’equipe, ma che meritano di essere trattati. Vediamo di che si tratta.


L’anamnesi, ovvero la raccolta dei dati del paziente sul suo stato di salute, è il primo passo verso una corretta valutazione del quadro clinico.
Grazie a queste informazioni l’implantologo sarà in grado di comprendere il motivo per il quale il paziente si è recato in studio, l’eventuale presenza di patologie pregresse o in atto.

Anamnesi

In caso di necessità, è lo stesso implantologo che  chiede al paziente di eseguire eventuali esami di laboratorio atti a comprovare l’effettivo buono stato di salute.

Alla valutazione dei fattori di rischio legati al quadro clinico generale del paziente, si aggiunge la stima dei fattori di rischio legati alla situazione orale.

Le indagini radiografiche come ortopanoramica o TAC permettono all’odontoiatra di completare la valutazione pre-intervento e avere un quadro complessivo della situazione.

In presenza di specifiche patologie, è prerogativa del chirurgo valutare se e come sia possibile procedere con l’implantologia ed eventualmente predisporre i dovuti accorgimenti terapeutici.

Anamnesi e pianificazione  sono fondamentali per minimizzare i rischi dell’intervento.

Mancata osteointegrazione dell’impianto dentale

Ciò che permette all’impianto di rimanere fisso e stabile a lungo è il processo di guarigione dell’osso attorno alla vite implantare inserita al suo interno. Questo processo è noto come “osteointegrazione” ed è alla base del successo della terapia.

Osteointegrazione degli impianti

Può capitare però che la vite non si integri in maniera adeguata con l’osso, assistendo ad un mancato attecchimento dell’impianto.

Generalmente, la mancata osteointegrazione di uno o più impianti si verifica entro 6 mesi dal loro posizionamento e può essere dovuto a fattori di diversa natura:

  • mucosite in atto;
  • scarsa igiene orale;
  • fumo;
  • alcol;
  • scarsa densità ossea;
  • errori chirurgici.

In caso di mancata osteointegrazione non si verificano seri rischi per la salute del paziente.

Nello specifico, l’implantologo provvede a rimuovere l’impianto e contestualmente procede con la pulizia dell’alveolo.

Se le condizioni lo consentono, è possibile riposizionare l’impianto nella stessa seduta. In caso contrario, è necessario attendere la guarigione dei tessuti ossei prima di procedere con un nuovo intervento.

Sanguinamento post-intervento

L’emorragia post-intervento è un rischio che accomuna la maggior parte delle procedure chirurgiche. Nel caso dell’implantologia, il rischio di fuoriuscita di sangue è legato alla lesione dei vasi sanguigni nella sede di inserimento della vite.

L’utilizzo di attrezzature adeguate, un’attenta pianificazione pre-implantare e soprattutto l’esperienza del chirurgo consentono di scongiurare gravi lesioni del cavo orale.

In aggiunta, in presenza di piccole emorragie è possibile con

rischi dell'implantologiatrollarle ricorrendo all’uso di coagulanti, che solitamente sono sia somministrati tramite fiala che applicati localmente.

Reazioni allergiche durante la chirurgia implantare

Tra i rischi dell’implantologia occorre citare anche l’insorgenza di reazioni allergiche che, nelle situazioni più critiche, possono sfociare in uno shock anafilattico.

Per scongiurare ciò,  l’esecuzione dell’anamnesi consente all’anestesista e al chirurgo di evitare il rischio che durante l’intervento insorgano criticità e complicanze dovute a possibili allergie.

Nei rari casi in cui insorgano reazioni allergiche, tuttavia, la somministrazione di cortisone consente di superare l’episodio in maniera tempestiva e completa.

Contrazione di infezioni durante l’intervento

In concreto, la probabilità di contrarre infezioni durante le manovre di inserimento implantare è piuttosto remota. Difatti, nel nostro Paese le normative sanitarie in materia di igiene e salute sono molto restrittive e rappresentano un’importante garanzia per i pazienti.

infezione impianti

Un centro odontoiatrico che rispetta le norme sanitarie impiega materiale monouso e presenta appositi sistemi per la sterilizzazione degli strumenti. In più, per poter assicurare la massima protezione e igiene al paziente, i sistemi per la sterilizzazione sono oggetto di revisioni periodiche.

Sporgenza dell’impianto nel seno mascellare

Eventuali problemi al seno mascellare hanno luogo quando l’impianto dentale è inserito nell’osso ma sporge nella cavità del seno mascellare. Il seno mascellare è il più grande dei seni paranasali e si colloca all’altezza dei premolari e molari superiori.

Si tratta di una cavità con una membrana esterna estremamente sottile e delicata.

impianti e sinusite

A seguito di valutazioni errate o tecnica incongrua può capitare che l’impianto dentale accidentalmente perfori la membrana, entrando nella cavità sinusale.

In tal caso occorre rimuovere l’impianto e ripristinare la regolare anatomia del seno e della membrana che lo riveste.

Anche in questo caso, si tratta di un rischio che si verifica con una probabilità tanto più bassa quanto più alta è l’esperienza del chirurgo.

Parestesia del labbro inferiore

In seguito a manipolazioni del nervo alveolare inferiore – il nervo posto nella mandibola -, la sensibilità all’altezza delle gengive e dei denti inferiori potrebbe subire un certo ritardo.

In tal caso, si tratta di piccole parestesie temporanee il cui effetto più comune è la sensazione di “addormentamento” monolaterale delle gengive, delle labbra inferiori e dei denti.

il dente fa male

Una parestesia del genere non desta particolari preoccupazioni dal momento che è passeggera e che, in casi eccezionali, può durare fino ad alcuni mesi.

Se al contrario l’inesperienza del clinico comporta una grave lesione del nervo alveolare inferiore, la parestesia è permanente. La parestesia permanente è un’eventualità remota anche per i clinici meno esperti e il rischio più frequente resta l’insorgere di piccole parestesie temporanee che svaniscono nell’arco di poco tempo.

Altri rischi in implantologia legati al quadro clinico del paziente

Pazienti diversi portano con sé quadri clinici altrettanto diversi tra loro, anche quando si è in presenza di una medesima patologia. In aggiunta, eventuali associazioni di patologie nello stesso paziente possono rendere il quadro clinico ulteriormente complesso, richiedendo un’attenta valutazione dell’odontoiatra.

Un implantologo esperto valuta sempre le condizioni di salute del paziente con molta attenzione prima di formulare un piano di trattamento, individuando eventuali rischi dell’implantologia e predisponendo le misure necessarie per neutralizzarli.

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