“I denti finti non vanno curati perchè non si possono cariare.” È un’informazione corretta? Quali sono gli accorgimenti principali da osservare per la pulizia della protesi su impianti? Scopriamolo insieme.
Indice:
- Protesi su impianti: di che si tratta?
- Perchè non trascurarla?
- Spazzolino
- Superfloss
- Scovolino
- Idropulsore
Protesi su impianti: di che si tratta?
Con gli impianti è possibile sostituire denti singoli o realizzare ponti o strutture più estese che possono sostituire tutti gli elementi dell’intera arcata dentaria con dispositivi fissi (che il paziente non può rimuovere) o mobili.
Che il dente sostituito sia uno solo o tutti, la pulizia della protesi e più in generale una corretta igiene orale è una delle attività quotidiane indispensabili per salvaguardare la salute di un impianto dentale.
Pulizia della protesi su impianti: perchè non trascurarla?
Molti pazienti si domandano quale senso possa avere lo spazzolare i denti finti dal momento che questi non si cariano.
La ragione va trovata a livello dei tessuti che supportano gli impianti, ovvero osso e gengiva.
Questi difatti, se non vengono curati possono andare incontro a processi infiammatori.
Quando l’infiammazione è circoscritta alla gengiva, si parla di mucosite, e nella maggior parte dei casi è una condizione reversibile.
Nel momento in cui l’infiammazione coinvolge anche l’osso, si parla di perimplantite, e la salute degli impianti può dirsi compromessa.
Dopo un intervento di implantologia l’odontoiatra fornisce al paziente alcune regole per una buona igiene orale domiciliare. Ecco tutti gli strumenti che fanno al tuo caso:
1- Spazzolino
Lo spazzolamento della protesi è tanto importante quanto quello dei dei denti naturali, infatti bisognerebbe spazzolare almeno 2 volte al giorno per 2 minuti.
Possibilmente lo spazzolino ideale da utilizzare dovrebbe essere caratterizzato da una testina di piccole dimensioni che possa raggiungere tutte le zone dell’arcata.
Le setole devono essere morbide per evitare di graffiare o danneggiare la superficie della protesi e i tessuti attorno all’impianto.
Andrebbe preferito lo spazzolino elettrico, ma la tecnica di spazzolamento con il manuale prevede un’angolazione di 45 gradi delle setole rispetto alla protesi, procedendo dal rosa verso il bianco.
2- Il superfloss
Il superfloss è invece un particolare tipo di filo interdentale consigliato per la pulizia della protesi su impianti o su denti naturali o per i pazienti con l’apparecchio.
Questo presidio è caratterizzato da tre parti: l’estremità rigida, il filo spugnoso e quello normale.
La parte rigida va inserita nello spazio tra i denti o tra gli impianti, quindi al di sotto della protesi.
Successivamente il filo deve essere trascinato fino a quando la parte spugnosa non si trova in corrispondenza dell’impianto.
A questo punto con la parte spugnosa bisogna formare una “C” attorno alla protesi ed eseguire movimenti verso l’alto, per asportare la placca.
Per evitare di danneggiare la gengiva bisogna avere l’accortezza di non muovere il filo avanti e indietro, come fosse un “seghetto”, bensì di compiere dei movimenti dall’alto verso il basso.
3- Scovolino
Un’alternativa al filo interdentale per la pulizia della protesi su impianti è senza dubbio lo scovolino.
Difatti si tratta di un altro strumento in grado di garantire la rimozione della placca tra un dente e l’altro.
Una volta inserito tra il dente naturale e l’impianto, andrebbero eseguiti dei movimenti di andirivieni per disgregare la placca e allontanarla dalle superfici.
Se il filo va riacquistato se finisce, lo scovolino va cambiato ai primi segni di usura.
4- Idropulsore
L’idropulsore è uno strumento che ha la funzione di sparare acqua ad alta pressione per la pulizia superficiale dei denti e delle protesi.
Seppur sia molto amato da molti pazienti, questo presidio non svolge un’azione meccanica pertanto è sconsigliato.
Il suo utilizzo potrebbe risultare utile al massimo per rimuovere frammenti grossolani di cibo incastrati sotto la protesi, ma non per eliminare la placca.
La pulizia della protesi su impianti con l’idropulsore può essere effettuata inclinando il getto verso alla gengiva.
La pressione del getto deve essere mantenuta bassa.
L’uso dello spazzolino e di uno tra filo interdentale e scovolino resta però imprescindibile.