Polvere al carbone per sbiancare i denti: bufala o realtà?

Desideri avere denti più bianchi? Sei un’appassionata di rimedi fai-da-te per la salute? Scopriamo insieme tutte le verità sull’utilizzo della polvere al carbone per sbiancare i denti.

Con il passare degli anni, sempre più pazienti arrivano a considerare come patologico qualsiasi difetto ai denti.
Nasce così la continua ricerca di prodotti naturali, miscele fai-da-te o semplici presidi che promettono di ottenere denti bianchi da star. sbiancare i denti

In più, sempre più pubblicità promuovono polveri sbiancanti come quella al carbone.
Sono realmente efficaci? Ecco una panoramica.


Indice:

  1. Macchie ai denti: ecco il nemico
  2. Pigmentazioni
  3. Discolorazioni
  4. Polvere al carbone
  5. Meccanismo di azione
  6. Effetti a lungo termine

Macchie ai denti: ecco il nemico

Un dente che presenta delle macchie è indubbiamente brutto da vedere. Senti che il tuo sorriso non ti piace più e vorresti agire.

Un dente può apparire giallo o scuro per colpa di tartaro, carie o dei residui della famosa “colla dell’apparecchio”, ma non tutte le macchie possono essere rimosse.

Pigmentazioni

Le macchie che possono essere asportate con relativa facilità prendono il nome di pigmentazioni e sono causate solitamente da cibi, bevande o medicinali. Ecco qualche esempio:

  1. caffè;
  2. thè;
  3. vino rosso;
  4. liquirizia;
  5. tabacco;
  6. medicamenti a base di clorexidina.
dentifrici sbiancanti fumo
Tipiche macchie da fumo sulla superficie dello smalto

Per riportare il dente al colore di un tempo, in questi casi è sufficiente una seduta di detartrasi e/o uno sbiancamento professionale.

Discolorazioni

Se invece ci riferiamo a macchie irreversibili siamo nel contesto delle discolorazioni. 

I casi più frequenti di queste macchie ai denti interne sono:

  1. invecchiamento: i denti si ingrigiscono con l’età;
  2. difetti strutturali dello smalto: amelogenesis imperfecta;
  3. difetti strutturali della dentina: dentinogenesis imperfecta;
  4. eccessiva somministrazione di fluoro (fluorosi);
  5. traumi dentari e necrosi della polpa;
  6. malattie del sangue;
  7. sostanze odontoiatriche come amalgama d’argento o cementi dentali;
  8. farmaci impropriamente somministrati in gravidanza o in giovane età, come le tetracicline.

macchie ai denti da tetracicline

Nel caso delle discolorazioni, lo sbiancamento farebbe ben poco pertanto spesso l’unica soluzione è ricorrere ad una riabilitazione protesica con faccette dentali o capsule.

Polvere al carbone per sbiancare i denti

Spinta dalle macchie che hai sui denti e attirata dalle pubblicità, probabilmente anche tu avrai pensato di acquistare un barattolino di polvere al carbone per sbiancare i denti.


Ecco una delle tipiche pubblicità che impazzano sul web

La polvere al carbone è presente il più delle volte in commercio in forma “attivata”, ovvero modificata rispetto al carbone tradizionale.

Tra i suoi usi più frequenti spiccano:

  • Trattamento dell’acne;
  • Miglioramento della digestione;
  • Utilizzo a seguito di morsi di ragni o serpenti o avvelenamenti accidentali;
  • Smacchiamento dei denti.

Nel campo dell’igiene orale è possibile trovarlo sotto forma di dentifricio, polvere o addirittura in frammenti. È perfino possibile ottenere spazzolini dalle setole in carbone.
Ma è utile oppure no?

Meccanismo di azione

È bene però sfatare lo stesso mito del bicarbonato.

Per definizione, la polvere al carbone è una polvere abrasiva: i granellini che la compongono graffiano lo smalto, danneggiando la struttura del dente.

In un primo momento si può assistere ad una rimozione delle macchie superficiali (il che significa smacchiamento e non sbiancamento), ma è un effetto solo transitorio perchè lo smalto graffiato è più predisposto a macchiarsi, quindi il dente si macchierà più velocemente di prima, risultando anche più sensibile.

denti sensibili

Lo smalto è un tessuto che non si rigenera pertanto il danno sarebbe irreversibile.

Si instaura così un circolo vizioso che non fa altro che peggiorare la condizione.
Per di più, lo smalto assottigliandosi espone la dentina sottostante che è di colore giallo.

Ancora, essendo appunto abrasiva, la polvere al carbone darà luogo ad una irritazione delle gengive che porterà ad un loro arrossamento.
Il colore più acceso dei tessuti farà sembrare i denti più bianchi per via del contrasto, ma sarà solo un effetto apparente.

Effetti a lungo termine della polvere al carbone

In definitiva, l’uso della polvere al carbone per sbiancare i denti non è consigliabile in quanto:

  • non sbianca;
  • va a graffiare la struttura dello smalto rendendola ruvida e porosa causando come effetto collaterale un accumulo più rapido delle macchie;
  • assottiglia lo smalto esponendo la dentina sottostante che è di colore giallo;
  • aumento della sensibilità del dente;
  • determina un ingiallimento paradosso.

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