Conviene bucare l’ascesso dentale? Ecco la risposta al problema

Sei in un periodo di stress e ti è comparso un ascesso? Il gonfiore è così evidente che stai pensando di inciderlo? Scopriamo insieme se conviene davvero bucare l’ascesso dentale.

Probabilmente se stai leggendo questo articolo soffri di ascessi ricorrenti oppure ne hai uno adesso e non sai come trattarlo. Ma esistono rimedi fai-da-te?

Uscire di casa con il viso gonfio non è certamente piacevole e in più il dolore è sordo e continuo…come fare? Conviene bucarlo?

Affrontiamo il tema degli ascessi cercando di rispondere a queste domande.


Indice:

  1. Ascessi: definizione e classificazione
  2. Ascesso e dolore
  3. Bucare l’ascesso oppure no?

Ascessi: definizione e classificazione

Anzitutto il termine ascesso è piuttosto generico. In gergo specialistico si tratta di una raccolta di pus in una cavità neoformata.
In soldoni, è una sorta di bolla piena di liquido purulento che può comparire nelle sedi più disparate.

Il pus contenuto al suo interno è prettamente ricco di cellule del sistema immunitario, detriti cellulari e batteri. 

A livello del cavo orale gli ascessi sono classificati in:

  • Parodontali, qualora riguardino i tessuti di sostegno del dente;
  • Periapicali, nel momento in cui diventano complicanza di una carie;
  • Gengivali, solitamente dovuti a traumi a carico della gengiva;
  • Pericoronali, quando sono siti in prossimità di tessuti molli infiammati attorno ad un dente parzialmente erotto, tipicamente il dente del giudizio;

Ascesso e dolore

La sintomatologia di un ascesso è variabile a seconda della sua tipologia e della sua estensione.

Ad esempio, un ascesso periapicale è caratterizzato da un dolore che si accentua durante la masticazione e la percussione. In più, vi si può sovrapporre una sensazione di “dente allungato”.

ascesso periapicale

 

Negli ascessi pericoronali invece, non è infrequente ritrovare un’infiammazione dei linfonodi vicini oppure un rialzo febbrile.

In quadri più seri, il dolore si fa sordo e costante in quanto il liquido purulento comprime le pareti entro cui è contenuto.
Qui sorge a molti l’idea di ricorrere alla scelta drastica: bucare l’ascesso oppure no?

Bucare l’ascesso oppure no?

Se stai pensando di bucare l’ascesso è bene che tu sappia che si tratta di una manovra decisamente sconsigliata.

Indubbiamente, forare i tessuti per permettere la fuoriuscita del liquido purulento consente una diminuzione del dolore e del gonfiore, ma è una manovra che non va fatta a casa. 
L’incisione è necessario che la esegua il proprio dentista.

1. Anzitutto, non tutti gli ascessi possono essere incisi. È necessario che vi siano le condizioni adatte per incidere, ovvero la presenza di un ascesso molto superficiale.

2. In secondo luogo l’utilizzo di strumenti fai-da-te che per definizione non possono mai essere sterili può determinare l’infezione del foro di incisione con ulteriore peggioramento del quadro clinico.

3. Ancora, l’incisione, così come l’antibiotico, non è risolutiva. 
Difatti, potrebbe favorire un sollievo nel breve termine ma la recidiva è sempre in agguato.

bucare l'ascesso

Questo è il motivo principale per cui si soffre di ascessi ricorrenti: si bada a cure fai-da-te palliative come antibiotici e incisioni casalinghe senza rimuovere la causa dell’ascesso stesso.
Senza la rimozione della causa, che può essere la presenza del materiale necrotico di un dente cariato, l’ascesso tenderà sempre a ripresentarsi.

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