È meglio devitalizzare o estrarre il dente? Ecco 6 fattori da considerare

Hai un dente da devitalizzare e non sai se ne vale la pena? L’estrazione costa di meno e sei quasi tentato? Scopriamo insieme se è meglio devitalizzare o estrarre il dente.

È sempre crescente il numero di pazienti che rifiuta la devitalizzazione del dente preferendovi l’estrazione. “Togliere il dente mi costa 3 volte meno”; “estraiamolo, poi si pensa”. Ma cosa comporta questa scelta?

Per poter orientarsi in maniera corretta è fondamentale comprendere le differenze tra i due trattamenti.


Indice:

  1. Cos’è la devitalizzazione
  2. Perchè è necessaria
  3. Presunti rischi correlati
  4. Confronto tra devitalizzazione e estrazione

Cos’è la devitalizzazione

Devitalizzazione è un termine che letteralmente significa “togliere la vita”.
In gergo odontoiatrico consiste nella rimozione della polpa dentaria, vero cuore del dente, ricco di vasi e nervi.

È proprio quando questo tessuto molle si infiamma o muore a seguito di carie o traumi che la devitalizzazione diventa necessaria.

ascesso periapicale

Se noi immaginiamo la principale complicanza della carie quale è la pulpite, il paziente riferirà un dolore di tipo:

  • Pulsante;
  • Irradiato;
  • Di difficile localizzazione;
  • Che si accentua nelle ore notturne o da stesi;
  • Accentuato dal caldo e dal freddo nelle prime fasi e attenuato dal freddo nelle ultime fasi.

Nella fase finale di pulpite purulenta molti pazienti trovano sollievo mantenendo in bocca dell’acqua, proprio perché il freddo tende ad attenuare i sintomi.

Superata anche questa fase, si giunge alla necrosi della polpa, ovvero il dente non riceve più sangue e nutrienti e muore.
In questo caso il paziente non avvertirà più dolore.

Perchè la devitalizzazione è necessaria

Un dente morto, pur essendo asintomatico resta pur sempre un serbatoio di microbi e/o di tessuti morti che vanno rimossi.

L’eventuale persistenza di un elemento dentario necrotico difatti, può portare ad ulteriori complicanze quali ascessi, granulomi o cisti.

Di conseguenza la devitalizzazione mira a eliminare questo serbatoio di microbi e di cellule morte dai canali della radice tramite l’utilizzo di strumenti manuali e meccanici.

fasi devitalizzazione dente

Dopo aver completato il trattamento sarà sufficiente restaurare il dente mediante un’otturazione o una corona artificiale per averlo esattamente come prima o quasi.

Presunti rischi legati alla devitalizzazione

Negli ultimi anni sta girando la bufala secondo cui devitalizzare un dente provochi il cancro. Si tratta però di notizie del tutto infondate e non approvate dalla comunità scientifica internazionale. La devitalizzazione, difatti, è un atto medico che ha come obiettivi:

  • L’eliminazione di microbi che potenzialmente potrebbero raggiungere il circolo e dare perfino problemi cardiocircolatori;
  • La rimozione di tessuto infetto che potrebbe determinare ascessi, granulomi o cisti;
  • In ultima analisi, restaurare il dente e ristabilire estetica e funzione.

Devitalizzazione ed estrazione a confronto: i 6 fattori

Ora che è assodato il fine della terapia canalare è possibile stabilire se è meglio devitalizzare o estrarre il dente.

Pur essendo più economica l’estrazione della devitalizzazione, dopo aver tolto il dente non è per nulla consigliabile lasciare l’area edentula.
Ecco 6 buoni motivi a favore della devitalizzazione:

1. L’osso alveolare, privo del suo dente andrà incontro a riassorbimento

La perdita del dente è associata ad un riassorbimento dell’osso che lo ospitava.

Questo significa, che ricorrere all’estrazione soltanto perchè è più economica condanna l’osso ad un riassorbimento inevitabile.
L’osso è estremamente prezioso per mantenere le gengive simmetriche e al loro posto.

riassorbimento osso alveolare

Devitalizzare il dente invece, prevede che si vada a preservare il parodonto, ovvero l’insieme delle strutture di sostegno dell’elemento dentario.

2. Il dente estratto andrà rimpiazzato con una protesi, con costi nettamente superiori

“L’estrazione costa 90€, la devitalizzazione con ricostruzione 350€; è meglio togliere il dente.” Il tipico paziente che fa questa affermazione compie un grosso errore: immagina la sua bocca in una condizione statica.

Rimpiazzare un’area edentula comporta costi decisamente maggiori rispetto ad una semplice devitalizzazione.

3. I denti vicini tenderanno a spostarsi

Se dopo l’estrazione non si procede con l’inserimento di un impianto o di un ponte i denti vicini a quello mancante subiranno delle importanti modifiche.

In particolar modo, i denti adiacenti si avvicineranno e quello antagonista tenderà ad allungarsi. Ecco un video esplicativo:

4. Un dente devitalizzato è meglio di qualsiasi dente artificiale

Se ancora non hai stabilito se è meglio devitalizzare o estrarre il dente ti basterà pensare che nulla potrà rimpiazzare il tuo elemento naturale.

Per quanto una protesi possa essere precisa, preservare i propri denti è sempre la scelta migliore.

5. La mancanza di un dente può comportare difficoltà nella masticazione

Se già ti mancano altri denti sicuramente saprai quanto è complicato masticare da quel lato.

Non è infrequente ritrovare pazienti che triturano cibi addirittura sulla mucosa. Un dente devitalizzato consente la masticazione anche dei cibi più duri.

dente estratto

6. L’igiene potrebbe diventare più difficoltosa con maggior rischio di carie

Un ulteriore rischio che condanna la scelta dell’estrazione è che lo spazzolamento dei denti potrebbe diventare più complicato.

Pulire denti che si sono inclinati o che sono estrusi è più difficoltoso e pertanto predispone all’insorgenza di carie o di parodontopatie.
Si instaura così un circolo vizioso.


In conclusione se non sapevi se fosse meglio devitalizzare o estrarre il dente, ora ti sarà sicuramente chiaro che l’estrazione è assolutamente sconsigliata se il dente è recuperabile.

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