Quando leggi su un dentifricio la parola “whitening” ti si illuminano gli occhi? Le hai provate tutte, ma proprio tutte per sbiancare i tuoi denti? Scopriamo insieme come agiscono i dentifrici sbiancanti e se funzionano davvero.
“Denti bianchi subito”, “sbianca davanti, dietro e negli spazi tra un dente e l’altro”, “una gradazione di bianco in più in 3 giorni”.
Ecco solo alcune promesse dei dentifrici sbiancanti che è possibile notare facendo un semplice giro in supermercato o in farmacia. Ma è proprio così?
Per rispondere a questa domanda apparentemente banale dobbiamo capire come è strutturato il dente e come agisce un dentifricio sbiancante.
Indice:
- Anatomia per i non addetti ai lavori
- Come agiscono i dentifrici sbiancanti
- Rischi associati
- Indice di abrasività
Anatomia dentale per i non addetti ai lavori
Il dente è da considerarsi un vero e proprio organo, costituito da numerosi tessuti che uniti tra loro permettono una corretta funzione e rendono il dente più o meno bianco. Considerando la parte visibile nel cavo orale (detta corona), i tessuti in questione sono: smalto, dentina e polpa. In particolare, lo smalto è il bersaglio dei dentifrici sbiancanti.
Lo smalto purtroppo, essendo esposto ai cibi e alle bevande che consumiamo quotidianamente, è facile che possa macchiarsi e inscurirsi, pertanto l’utilizzo di dentifrici sbiancanti può eliminare tali macchie o ridurre la loro comparsa.
I principali agenti responsabili di macchie dentali sono:
- caffè;
- thè;
- fumo;
- vino;
- liquirizia;
- bevande ricche di coloranti.
È proprio il loro massiccio consumo associato alle sempre più insistenti richieste estetiche, che spinge i pazienti ad acquistare dentifrici sbiancanti.
Come agiscono i dentifrici sbiancanti?
L’azione di un dentifricio whitening è essenzialmente di natura meccanica. La presenza di agenti pulenti quali Allumina, Silice e Fosfato di sodio determina abrasione sulla superficie dello smalto con la conseguente rimozione delle macchie superficiali. Dunque, un vero e proprio “scrub” dello smalto, che per forza di cose, a lungo andare rimuove lo stesso smalto, assottigliandolo.
Quindi più che sbiancare, i dentifrici sbiancanti effettuano uno smacchiamento superficiale.
Tuttavia, l’utilizzo di un dentifricio sbiancante in associazione alle testine sbiancanti per lo spazzolino elettrico, determina una rimozione delle macchie ancora più profonda. Questo è uno dei motivi per cui è meglio preferire uno spazzolino elettrico rispetto a uno manuale.
I rischi associati al dentifricio sbiancante
I denti “gialli” sono per molti un disagio e fonte di imbarazzo pertanto è frequentissimo osservare pazienti che utilizzano dentifrici sbiancanti per periodi prolungati. I rischi correlati all’uso duraturo nel tempo di dentifrici sbiancanti sono:
- abrasione dello smalto;
- sensibilità;
- maggior ingiallimento (effetto paradosso).
Difatti, l’abrasione continua a carico della superficie dello smalto, determina un suo assottigliamento. Uno smalto più sottile, espone la dentina sottostante, di colore giallo-marrone, rendendo il dente più giallo e più sensibile. Per evitare questo “ingiallimento paradosso”, è consigliabile utilizzare i dentifrici sbiancanti per massimo 2 settimane alternati ad un dentifricio normale.
Inoltre, è altrettanto ovvio che, anche utilizzando il miglior sbiancante del mondo, se si bevono 10 caffè al giorno o si fumano 30 sigarette al giorno, l’effetto è praticamente nullo. Un primo passo verso i denti bianchi è rimuovere tutte le cause che li inscuriscono.
L’indice di abrasività, un parametro da considerare
L’indice di abrasività dei dentifrici (espresso dall’acronimo RDA, Relative Dentin Abrasivity) è un valore numerico espresso sulle confezioni dei dentifrici che denota quanto questi siano aggressivi. Prima di acquistare un dentifricio, verifica sempre a quanto equivale, cercando di usare quelli a basso RDA o limitando quelli ad alto RDA.
Utilizzare un dentifricio per periodi prolungati con un’abrasività superiore a 100 RDA è fortemente sconsigliato in quanto eccessivamente aggressivo.
Dentifrici con un indice di abrasività molto basso, sono generalmente indicati per i denti sensibili, proprio per la loro capacità di rispettare lo smalto.
In conclusione, il dentifricio sbiancante rimuove solo le macchie superficiali esponendo lo smalto a una serie di rischi. Tuttavia associato a dentifrici non sbiancanti può essere un valido aiuto per ottenere denti bianchi da star.
Dunque smacchiate, ma con moderazione.
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