Il tuo dentista ti ha detto che è necessario devitalizzare un dente? Di che si tratta? È doloroso? Scopriamo insieme tutto ciò che comporta devitalizzare un dente.
“Devitalizzazione” è un termine che letteralmente significa “togliere la vita”. In gergo odontoiatrico non è altro che la rimozione della polpa dentaria. La polpa è il vero cuore del dente, ricco di vasi e nervi.
Indice:
- Pulpite
- Devitalizzazione step-by-step
- Apertura del dente e allargamento
- Localizzazione e rifinitura
- Montaggio della diga
- Strumentazione e irrigazione dei canali
- Otturazione e restauro
- Controversie
Pulpite
Come avrai sicuramente letto nell’articolo sul mal di denti apposito, ci sono svariate condizioni per cui il dente possa fare male. La pulpite, spesso complicanza della carie, è l’infiammazione irreversibile della polpa, è accompagnata da un dolore estremamente violento, pulsante e irradiato, che si accentua nelle ore notturne.
Quella in pulpite è una polpa sofferente, che ben presto andrà incontro a necrosi, cioè a morte. Un dente morto è un dente che non fa male ma che però è sempre un serbatoio di microbi e/o di tessuti morti che vanno assolutamente rimossi.
Devitalizzare un dente step-by-step
È chiaro dunque che sia un dente in pulpite che un dente in necrosi vadano devitalizzati. Nel caso della necrosi il termine “devitalizzazione” è improprio in quanto il dente la vita l’ha già persa.
Questo è uno dei motivi per il quale gli Odontoiatri preferiscono il termine terapia endodontica. Vediamo ora qual è l’iter da seguire per devitalizzare un dente.
Immaginiamo di dover devitalizzare il tuo molare necrotico.
Apertura del dente e allargamento
Ti starai probabilmente chiedendo come mai non si inizi dall’anestesia. In realtà, un dente morto, avendo perso le sue fibre nervose, non richiede anestesia.
In questa fase, viene rimossa tutta la carie eventualmente presente e il dente viene aperto mediante una fresa. In ogni dente, l’apertura prevede una geometria ben precisa; nel caso del molare sarà di forma triangolare o trapezoidale.
Successivamente, con la stessa fresa o con un’altra punta, ci allargheremo per scoprire i canali. I molari, come avrai letto nell’articolo sull’anatomia, sono degli elementi pluriradicolati, ovvero dotati di più radici e di più canali. Allargarci ci consentirà di esporre i fori di ingresso dei canali, al cui interno ci sarà polpa necrotica da rimuovere.
Localizzazione e rifinitura
Localizzati i canali mediante una sonda, con un’ulteriore punta si andrà a rifinire il dente eliminando tutte le possibili discontinuità, curve o gradini. Questo ci agevolerà nelle fasi successive evitando che gli strumenti possano rompersi all’interno del dente.
Montaggio della diga
Devitalizzare un dente senza montare la diga è del tutto controindicato. Si tratta di un foglio di gomma che va a isolare il dente da trattare, impedendo che i fluidi possano contaminare di microbi l’interno del dente.
Strumentazione e irrigazione dei canali
Le fasi di strumentazione e irrigazione sono estremamente importanti per devitalizzare un dente in maniera corretta. Qui, l’odontoiatra si servirà di strumenti manuali e meccanici che andranno a ripulire i canale, rimuovendo la polpa necrotica.
La strumentazione va sempre associata ad una irrigazione costante, che ci consentirà di portare in superficie i detriti e di degradare la polpa residua.
Otturazione e restauro
Infine, il dente verrà sigillato e verrà eseguito il restauro definitivo post-endodontico.
Problemi e controversie legati alla devitalizzazione del dente
Negli ultimi anni sta girando la bufala secondo cui devitalizzare un dente provochi il cancro. Si tratta però di notizie del tutto infondate e non approvate dalla comunità scientifica internazionale. La devitalizzazione, difatti, è un atto medico che ha come obiettivi:
- L’eliminazione di microbi che potenzialmente potrebbero raggiungere il circolo e dare perfino problemi cardiocircolatori;
- La rimozione di tessuto infetto che potrebbe determinare ascessi, granulomi o cisti;
- In ultima analisi, restaurare il dente e ristabilire estetica e funzione.
Può capitare però, che un dente possa far male dopo la devitalizzazione. In tal caso è opportuno recarsi dal proprio Odontoiatra e verificare la causa di tale sintomatologia. Potrebbe trattarsi di un sigillo o di un restauro eseguiti male.
Devitalizzare un dente dunque è uno step fondamentale per la riabilitazione della propria bocca e non solo. Rinunciare a devitalizzare un dente per via di controversie discutibili mette a serio rischio la propria salute senza ottenere alcun beneficio.
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