Gengive che si ritirano: ecco tutto quello che c’è da sapere

I tuoi denti appaiono stranamente allungati? Le tue gengive si sono abbassate? Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere sulle gengive che si ritirano.

Uno dei tanti inestetismi che non danno pace è la recessione delle gengive.
In questo caso, anche solo un millimetro di differenza rispetto al dente accanto può essere determinante.
Capire quindi cause, conseguenze e rimedi può finalmente darti la possibilità di curarla e di tornare a sorridere.


Indice:

  1. Anatomia della gengiva
  2. Cause della recessione gengivale
  3. Recessione e spazzolamento
  4. Recessione e malattia parodontale
  5. Conseguenze delle gengive che si ritirano
  6. Terapia
  7. Classificazione di Miller
  8. Terapia chirurgica
  9. Innesti peduncolati
  10. Innesti liberi

Anatomia della gengiva per i non addetti ai lavori

Da un punto di vista anatomico, al fine di poter inquadrare correttamente al recessione delle gengive è opportuno definire cosa siano il margine gengivale e la papilla gengivale.

Difatti, idealmente le gengive sono festonate in maniera omogenea, con dei picchi simili a delle guglie tra un dente e l’altro (papille gengivali), separati da un bordo arcuato che prende il nome di margine gengivale libero.

gengive sane recessione
Gengive sane. In evidenza la posizione della papilla gengivale e del margine gengivale

Può capitare però, la parabola gengivale perda la sua simmetria in uno o più punti per via dello spostamento dei tessuti verso l’alto o verso il basso. 

In gergo tecnico odontoiatrico si definisce recessione gengivale lo spostamento in senso apicale del margine gengivale, dove per apicale si intende uno spostamento verso l’alto a livello dell’arcata superiore e verso il basso a livello dell’arcata inferiore. Quando il problema si fa più evidente, parte di radice di quel dente sarà scoperta e visibile.

recessione delle gengive

Cause della recessione

Le cause alla base delle gengive che si ritirano sono svariate, ecco le principali:

Come spiegato dettagliatamente in un articolo appositole gengive che si ritirano sono un parametro evidenziabile soprattutto in quelli che sono i soggetti con un biotipo sottile.

Il biotipo sottile non è altro che la presenza di spessori ridotti a livello delle gengive e dell’osso sottostante. Ciò si traduce in un maggior rischio che i tessuti molli si ritirino.

Gengive che si ritirano con lo spazzolamento

Utilizzare uno spazzolino in maniera errata o con setole non adeguate può danneggiare denti e gengive.
Ad esempio spazzolare con setole dure o con estrema forza, determina un traumatismo continuo che porta le gengive a ritirarsi.

A tal proposito, numerosissimi modelli di spazzolini elettrici presentano un cosiddetto “sensore di pressione”, ovvero cambiano luce se si sta esercitando troppa forza. Questo è uno dei motivi per cui è opportuno scoprire se è meglio lo spazzolino elettrico o manuale.

sensore di pressione spazzolino elettrico
Lo Smart Ring colorato si illumina se si esercita troppa pressione o quando si deve cambiare arcata

Allo stesso modo, una tecnica di spazzolamento errata, può rivelarsi troppo aggressiva nei confronti delle gengive.

Ad esempio, uno spazzolamento orizzontale fa si che le gengive vengano come “segate”, traumatizzando la papilla e infine recedendo i tessuti.

Se sei curioso di capire quale sia lo spazzolamento corretto che eviti la recessione delle gengive dovresti leggere quale tecnica può davvero fare la differenza.

Recessione delle gengive e malattia parodontale

Un accumulo di placca e tartaro tra il dente e la gengiva determina un’infiammazione dei tessuti che prende il nome di malattia parodontale.

Tutto inizia da una semplice gengivite, ovvero dall’infiammazione delle gengive provocata sia dalle tossine dei microbi della placca e sia dalla risposta infiammatoria prodotta dall’ospite.
Per via di ciò, i tessuti si gonfieranno, si arrosseranno e sanguineranno.

Successivamente se il danno si fa più profondo si parla di parodontite, volgarmente detta piorrea.
Qui, l’infiammazione sarà più profonda e determinerà una distruzione progressiva e irreversibile dei tessuti di sostegno del dente.

Tale processo distruttivo è alla base della recessione delle gengive, soprattutto in un biotipo sottile.

parodontite recessione
Parodontite severa

Conseguenze della recessione

Se hai le gengive che si ritirano, probabilmente sei già a conoscenza delle conseguenze relative a questo problema ma per completezza citiamo:

  • Effetto anti-estetico;
  • Dente apparentemente allungato;
  • Maggior rischio di carie a livello della porzione di radice esposta;
  • Dolore durante lo spazzolamento;
  • Maggiore sensibilità del dente.

Difatti,  vi sarà l’esposizione della radice del dente.
A livello radicolare, non essendoci lo smalto, viene a mancare un po’ quella “barriera” che normalmente rende il nostro dente resistente alla carie e poco sensibile.

Terapia di una recessione

Risolvere una recessione gengivale non cambia la vita. Si può tranquillamente scegliere di convivere con quel millimetro di gengiva più giù, soprattutto se il dente è posteriore.

Quando però sono coinvolti i denti del sorriso o si è particolarmente esigenti vale la pena intervenire.

Si passa da una terapia non chirurgica nei casi più lievi tramite la quale si rimuovono placca e tartaro dalle superfici delle radici fino ad arrivare a una terapia chirurgica con ricopertura della recessione.

Orientarsi con la classificazione di Miller

A tal proposito, nel 1985 un clinico di nome Miller effettuò una classificazione molto utile ed efficace per ordinare i gradi di recessione gengivale in base alla loro severità:

  • Classe 1: recessione superficiale con le papille interdentali sostenute;
  • Classe 2: recessione profonda con le papille interdentali sostenute;
  • Classe 3: recessione profonda con i tessuti interdentali riassorbiti ma non allo stesso livello del difetto;
  • Classe 4recessione profonda con i tessuti interdentali il cui riassorbimento supera la recessione stessa.

Orientativamente è possibile coprire una radice esposta se rientra nelle classi 1 o 2.

In caso di classe 3 la ricopertura della recessione inizia a diventare difficoltosa con percentuali di successo tra il 50 e il 70%.

In caso di classe 4 è decisamente improbabile con una percentuale al di sotto del 10%.

gengive che si ritirano

La chirurgia per coprire una radice esposta

La premessa per ogni seduta di chirurgia è che prima di procedere con l’intervento è opportuno che il paziente sia privo di placca e tartaro. Dopo la normale seduta di igiene professionale è possibile pianificare la terapia.

I metodi utilizzabili per recuperare una recessione per via chirurgica sono molteplici e spesso anche molto raffinati. Basilarmente si suddividono in: innesti peduncolati e innesti liberi.

Innesti peduncolati

Coprire una radice esposta mediante un innesto peduncolato prevede che la gengiva adiacente al difetto venga fisicamente “spostata” o ruotata e poi adattata all’area da riabilitare. Si viene così a determinare un’area donatrice e un’area ricevente, rispettivamente intese come la recessione da trattare e la porzione di gengiva da spostare o ruotare.

recessioni multiple

Innesti liberi

Gli innesti liberi hanno la medesima funzione di quelli peduncolati ma possiedono la differenza che vengono separati in toto dall’area donatrice. Prima dell’intervento, si sceglie un’area donatrice adeguata.
Generalmente è la mucosa del palato in corrispondenza dei premolari e si preleva il tessuto donatore da lì con o senza epitelio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *